Sindrome dell'Intestino Irritabile: la rivoluzione diagnostico-terapeutica Attenzione non solo ai sintomi addominali ma anche ai fattori scatenanti (fisici e psichici) dell 'infiammazione cellulare nell'asse intestino cervello Prof. Antonio Gasbarrini, Fondazione Policlinico A. Gemelli, Roma
Sono moltissimi gli italiani che lamentano disturbi gastrointestinali come difficoltà digestive, gonfiore addominale, dolori ricorrenti, alternanza di episodi di diarrea e di stipsi, tutti sintomi che inducono a fare una serie di consulti e di indagini che molto spesso non identificano nessuna patologia specifica. E' quella che viene chiamata sindrome dell'intestino irritabile, per la quale non esiste una terapia specifica ma esiste un percorso personalizzato che tenga conto non solo dei sintomi fisici ma anche del vissuto del paziente, del suo quotidiano in termini di stile di vita, di fattori stressanti... Una rivoluzione quindi che non si limita alla diagnosi e ad una terapia (il più delle volte semplicemente sintomatica) ma che consideri la persona nella sua interezza per aiutarla a gestire nel tempo il suo disturbo con la corretta alimentazione, con il controllo dei fattori scatenanti, con il ripristino dell'eubiosi intestinale (equilibrio del microbiota) che possa ridurre l'infiammazione. Abbiamo parlato di tutto questo con il Prof. Antonio Gasbarrini, Direttore dell' Area di Medicina Interna, Gastroenterologia e Oncologia Medica presso la Fondazione Policlinico Universitario A: Gemelli IRCCS, Roma che ci ha spiegato come grazie alla microbiota revolution e alle tante coperte sull'asse cervello intestino la comprensione di una sindrome complessa come quella dell'intestino irritabile oggi sia radicalmente cambiata con l'obiettivo di aiutare i pazienti dal punto di vista fisico ma anche emotivo e sociale.
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