Solo chi ha uno specifico gene può trarre beneficio da un moderato consumo di alcool al giorno nella prevenzione di malattie cardiovascolari (circa il 15% della popolazione mondiale), per gli altri il beneficio non è dimostrato
Quante volte abbiamo sentito studi sui benefici che possono derivare da un modesto consumo di alcool (un bicchiere di vino rosso al giorno secondo alcuni studi, 1/2 secondo altri per gli uomini e la metà per le donne) poi smentiti da altri studi che invece dicono che è bene limitare sempre e comunque il consumo di alcool poi di nuovo messi in discussione da altri studi ancora... oggi finalmente un nuovo studio portato a termine dall'Università di Goteborg chiarisce il vero rapporto fra moderato consumo di alcool e protezione cardiovascolare e chiarisce soprattutto che tutto dipenda da uno specifico gene, presente in circa il 15% della popolazione mondiale, che è in grado di influenzare l'azione della proteina CETP che è legata alla produzione di colesterolo HDL, il cosiddetto buono, in grado di eliminare l'LDL dal sangue. Ebbene in chi ha un determinato gene un modesto consumo di alcool è in grado di potenziare l'effetto della CETP ed ecco quindi spiegato il ruolo di protettivo nel rischio cardiovascolare. Ma per tutti coloro che non hanno questa mutazione genetica l'assunzione di alcool non influisce sulla protezione da eventi cardiovascolari. E nel 15 % della popolazione solo la combinazione di gene mutato e modesto consumo di alcool è in grado di influire positivamente sulla CETP e sulla produzione di colesterolo buono. Sempre più si capisce quanto il profilo genetico personale possa dare già oggi ma sempre più in futuro indicazioni su come alimentazione o stili di vita possano, a seconda della nostra predisposizione genetica, essere fattori di rischio o di protezione e fornire un percorso che possa ottimizzare la prevenzione delle patologie più gravi verso cui possiamo essere esposti.