Sottolineare con frasi offensive il sovrappeso delle bambine (da parte di compagni di scuola o familiari) le può indurre a sviluppare un disturbo del comportamento alimentare nell'adolescenza
Vai all'Intervista con il Prof. Loriedo sui disturbi del comportamento alimentare
L'età di insorgenza dei disturbi del comportamento alimentare è purtroppo sempre più precoce e visto che la componente psicologica di problematiche come l'anoressia, la bulimia o l'obesità è fondamentale gli scienziati della University of California di Los Angeles hanno indagato su quali eventi nell'infanzia di adolescenti o donne obese avessero influenzato il loro problematico rapporto con il cibo ed è emerso che un fattore importante è quello dei commenti poco garbati ricevuti quando erano bambine riguardo il loro aspetto fisico da parte di compagni di scuola o dai familiari. Nel valutare il peso delle offese è emerso che se ad apostrofare come "ciocciottelle" o grasse" le bambine erano compagni di scuola o amichette aumentava il rischio di obesità del 40% mentre se a sottolineare il sovrappeso sono i genitori il rischio aumenta del 60% a conferma che l'autostima - o meglio la mancanza di autostima nel momento che le persone più vicine criticano il proprio l'aspetto esteriore - ha un posto prioritario nello sviluppo dei disturbi del comportamento alimentari. Che fare allora quando si vede che una bambina intorno ai dieci anni - l'età in cui i bambini sono più fragili di fronte ai commenti degli altri - comincia ad accumulare peso? Parlare con lei, cercare di trovare insieme una strategia per cambiare abitudini alimentari, aiutarla e motivarla, ma non prenderla in giro e cercare di metterla in condizione di confidarsi se qualche compagno di scuola la prende in giro così che non viva in solitudine un'offesa che potrebbe nel tempo portarla a rifugiarsi nel cibo per compensare quel disagio provato nel sentirsi offesa - e quindi poco apprezzata e poco amata - per il suo aspetto fisico.