Stato dell’Oncologia in Italia - 2017 Mortalità ridotta e sempre più pazienti che vivono a lungo dopo una diagnosi di tumore Puntare sulla prevenzione primaria (stili di vita) e secondaria (screening e vaccini)per ridurre l'incidenza del cancro del 40% Creare una rete sul territorio per offrire a tutti i pazienti le nuove cure (farmaci biologici ed immunoterapici) Il progetto HU-Care per l'assistenza psico-sociale - I bisogni e i diritti dei pazienti guariti dai tumori
Prevenzione primaria con stili di vita e secondaria con gli screening e i vaccini per i virus oncogeni (HBV e HPV) per ridurre del 40% l'insorgenza dei tumori, terapia innovative sempre più efficaci, minor mortalità e un numero sempre crescente di persone che vivono a lungo dopo una diagnosi di tumore con una buona qualità di vita, questi sono i numeri dell'oncologia oggi in Italia analizzati nel corso dell'annuale convegno AIOM "Lo stato dell'Oncologia". La parola da cui partire e su cui investire è Prevenzione: prevenzione primaria che vuol dire seguire stili di vita corretti (no al fumo, alimentazione mediterranea, attività fisica costante, controllo del peso, corretta esposizione al sole...) e prevenzione secondaria (screening periodici come mammografia, pap test, colonscopia... a cui si aggiungono oggi i vaccini per i virus oncogeni -HPV epatite B e HPV papilloma virus responsabile del tumore della cervice uterina e di altre forme fra cui oro faringe, ano, pene...). Si stima che grazie alla prevenzione il 40% dei tumori potrebbe essere evitato e questo fa capire quanto sia importante investire in prevenzione con informazioni corrette e campagne mirate. Ma parlando di numeri dell' oncologia in Italia non si può non citare il dato storico della diminuzione della mortalità - che era in crescita costante da anni, dato che testimonia l'efficacia delle nuove strategie terapeutiche - e del sempre più alto numero di pazienti che vivono a lungo dopo una diagnosi di tumore, più di 3 milioni di italiani, persone che hanno diritto ad un percorso dedicato e attenzioni specifiche sia da un punto di vista clinico per gestire le conseguenze delle terapie nel tempo sia per il reinserimento sociale e lavorativo. I successi della ricerca consentono oggi la caratterizzazione molecolare del tumore grazie alla quale si può mettere in pratica la cosiddetta oncologia di precisione con farmaci a bersaglio molecolare o immunoterapici che stimolano il sistema immunitario ed eliminando il "freno" messo in atto dal tumore riescono a potenziare le cellule immunitarie mettendole in condizione di combattere i tumori come è già avvenuto con successo nel melanoma e nel tumore al polmone.
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E per ottimizzare sempre più le strategie terapeutiche è importante un approccio multidisciplinare in cui tutte le figure professionali siano presenti - oncologo, patologo, chirurgo radioterapista, psicologo... - per mettere il paziente al centro di questo nuovo paradigma di cura. Ma accanto alle nuove terapie è importante offrire anche un'assistenza psico-sociale ai pazienti nel percorso di cura e il progetto HU-Care nasce proprio con l'obiettivo di umanizzare l'oncologia attraverso corsi formativi per i medici e una valorizzazione dell'alleanza terapeutica e del dialogo medico- paziente-infermiere. Non mancano le criticità che sono rappresentate dalla difformità di cure sul territorio e dall'alto costo dei farmaci, ed è per questo che AIOM, Associazione Italiana di Oncologia Medica ha chiesto alle istituzioni un programma unico nazionale contro il cancro per offrire a tutti i pazienti le migliori cure oggi possibili. Nel corso del convegno abbiamo intervistato: Prof. Carmine Pinto- Presidente Nazionale AIOM Prof. Rodolfo Passalacqua, Responsabile Scientifico Progetto HU-Care On. Beatrice Lorenzin - Ministro della Salute