Come sono cambiate le strategie di cura e di monitoraggio delle malattie reumatiche Nuovi farmaci (biologici e piccole molecole) ma anche nuovo utilizzo di farmaci tradizionali Intervento tempestivo per prevenire la disabilità Nuove modalità di monitoraggio clinico e strumentale per valutare la risposta alle terapie Il ruolo delle terapie complentari (riabilitazione, attività fisica) Il futuro nella medicina di genere e di precisione su base genetica Prof. Guido Valesini, Policlinico Umberto I, Roma
Le malattie reumatiche di origine autoimmune (artrite reumatoide, artrite psoriasica, connettiviti, vasculiti...) sono patologie complesse e multifattoriali, che spesso si declinano al femminile e hanno bisogno di percorsi personalizzati che possano arrestare il progredire della malattia, con una remissione clinica e radiologica che consente una vita pressochè normale. Ma per arrivare a questo importante obiettivo è importante un intervento tempestivo in grado di prevenire la disabilità, l'utilizzo di molecole di ultima generazione - farmaci biologici e small molecols - e un nuovo approccio per il monitoraggio della malattia. E per conoscere le nuove strategie di cura di patologie croniche che nelle forme più severe inficiano fortemente la qualità di vita dei pazienti - sono infatti la prima causa di dolore e disabilità in Europa - abbiamo incontrato il Prof. Guido Valesini, Direttore dell'Unità di Reumatologia del Policlinico Umberto I di Roma che ci ha spiegato come sia fondamentale scegliere fra il ventaglio di molecole a disposizione quelle più adatte ad ogni paziente - usando i farmaci innovativi ma anche molecole tradizionali con altre modalità - intervenendo al primo stadio di malattia per prevenire quella disabilità che è conseguenza del progredire della malattia. Un altro tassello che è profondamente cambiato negli anni è quello del monitoraggio della malattia grazie a quelle che che vengono definite Tag Therapy, cioè terapie con un obiettivo che deve essere monitorato con la valutazione numerica di alcuni parametri tra cui gli indici di attività di malattia, gli indici di invalidità, l'attività biologica della malattia, parametri di imaging - risonanza magnetica ed ecografia articolare - approccio che permette di valutare la risposta alle terapie e modificarle in caso non abbiano dato una risposta completa. E a fianco a percorsi terapeutici è importante affiancare anche le terapie complementari come la riabilitazione e l'attività fisica che hanno il ruolo di mantenere l'autonomia del paziente. Il futuro sicuramente è nella genetica che permetterà terapie sempre più mirate sull'attività immunologica ma la prossima frontiera più prossima è quella dei farmaci biotecnologici per terapie sempre più mirate che tengano conto anche del genere dal momento che la risposta ai farmaci, il coping e l'impatto fisico e psicologico delle malattie reumatiche sono molto diverse nel genere maschile e femminile.
Cliccare su 1080p per vedere il Video in Full HD Cliccare sul rettangolo in basso a destra per lo Schermo Intero