TALASSEMIA OGGI LE NUOVE FRONTIERE DI TRATTAMENTO PER MIGLIORARE PROGNOSI E QUALITA' DI VITA I PROGETTI DELL'ASSOCIZIONE "PIERA CUTINO"
Quando nel 1982 la famiglia Cutino perde Piera, 23 anni, per le complicanze della talassemia, decide che quel dolore non debba essere vano, vuole che altre famiglie possano trovare conforto nel percorso di cura, che la ricerca possa offrire nuove soluzioni, che la conoscenza della patologia non faccia sentire soli i pazienti. E così dà vita all’Associazione Piera Cutino una realtà che negli anni ha moltiplicato le sue attività fra cui la costruzione del Campus di Ematologia “Franco e Piera Cutino” integrato all’interno dell’Ospedale Cervello di Palermo, dove le terapie più avanzate sono divenute una realtà, che permette di migliorare prognosi e qualità di vita dei pazienti. Ci racconteranno questa straordinario progetto e i traguardi raggiunti della ricerca Giuseppe Cutino, fratello di Piera e il Prof. Aurelio Maggio, Direttore del Campus di Ematologia “Franco e Piera Cutino” presidio ospedaliero Cervello.
Fra le domande:
Dott. Cutino: cosa ha spinto a trasformare la vostra perdita in un progetto così generoso e così proiettato nel futuro, in tempi in cui per la talassemia non c’erano ancora le soluzioni terapeutiche di oggi?
L’associazione prima, il campus poi, cosa significano per i pazienti e i loro familiari?
Prof. Maggio la talassemia, o anemia mediterranea, è una di quelle patologie con un grosso burden of desease, ce la fa conoscere meglio?
Come è cambiato lo scenario terapeutico negli anni? Quali sono oggi le prospettive per un bambino con talassemia?
La realtà del Campus quanto è importante per i pazienti e i loro familiari?
Dott. Cutino, non possiamo non ricordare anche il valore della donazione di sangue, un gesto che resta essenziale per le persone con talassemia, un gesto che passa dalla conoscenza delle patologie per cui una trasfusione è una terapia salvavita, sensibilizzare e far conoscere meglio la talassemia è proprio uno degli obiettivi dell’Associazione
Infine una domanda ad entrambi, gli obiettivi futuri, sia per l’Associazione sia per la ricerca, quali prossime conquiste ci possiamo aspettare?