Trapianto di Microbiota per le infezioni intestinali resistenti
La flora batterica sana di un donatore
può sconfiggere oggi infezioni come il Clostridium Difficile responsabile di diarree anche fatali
ma sono in corso ricerche per: malattie intestinali (Crohn e rettocolite ulcerosa),intestino irritabile,
sindrome metabolica, obesità, diabete, malattie neurologiche come sclerosi multipla e autismo
Prof. Giovanni Cammarota, Policlinico Agostino Gemelli, Roma
![]() Il microbiota - quell'insieme di batteri, virus e miceti che vivono nel nostro intestino, comunemente detti anche flora intestinale - sappiamo oggi essere un organo con un ruolo endocrino e metabolico oltre che di prezioso modulatore del sistema immunitario ed ecco quini che l'idea di utilizzarlo per sconfiggere severe infezioni intestinali resistenti agli antibiotici come ad esempio il Clostridium Difficile è stato il punto di partenza di una terapia rivoluzionaria che prevede il trapianto di microbiota sano da donatore - senza nessun rischio di rigetto quindi in donatore può essere un familiare ma anche un estraneo - per andare a contrastare quelle diarree causate da Clostridium Difficile che in pazienti anziani e defedati può essere anche letale. Parliamo di questa nuova tecnica con il Prof. Giovanni Cammarota, Specialista in Gastronenterologia ed Endoscopia Digestiva al Policlinico Agostino Gemelli di Roma ed autore di un recente studio proprio sul trapianto di microbiota valutato nel corso di una Consensus Conference Europea che ci ha spiegato come il microbiota del donatore - che diventa tale solo dopo aver accertato il buono stato di salute (quindi mancanza di infezioni o patologie che possano alterare la sua flora batterica) - viene lavorato nei laboratori di microbiologia e poi trapiantato nell'intestino del paziente con una colonscopia - la metodica più efficace e sicura anche se sono stati effettuati anche esperimenti con sondini naso gastrici o clismi o compresse - E se nel trattamento di infezioni intestinali così severe il trapianto di microbiota ha già una solida evidenza scientifica sono già in corso altri studi e ricerche sperimentali su pazienti con malattie croniche intestinali (Crohn e rettocolite ulcerosa) e si pensa che in un prossimo futuro si potrà pensare di utilizzare i microbiota per contrastare anche patologie metaboliche come il diabete, o neurologiche come la sclerosi o addirittura l'autismo dal momento che si è visto come il microbiota abbia un ruolo molto importane nella patogenesi di queste patologie.
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