Tumore al Polmone Le nuove terapie biologiche e immunoterapiche sulla base del profilo biomolecolare del tumore per strategie terapeutiche anche in fase avanzata o metastatica di malattia - La qualità di vita dei pazienti obiettivo primario Il controllo degli effetti collaterali dei nuovi farmaci con un approccio multidisciplinare Prof. Filippo De Marinis - IEO, Istituto Europeo di Oncologia, Milano
Il tumore al polmone, considerato uno dei big killer fra le neoplasie per numero di casi e per la complessità di trattamento, sappiamo essere strettamente legato al fumo di sigaretta (tant'è che se nessuno più fumasse nel giro di pochi anni il tumore al polmone potrebbe diventare un tumore raro dal momento che circa l'80% delle forme tumorali è legato al tabagismo) ed è quindi fondamentale che non si abbassi mai la guardia sulla prevenzione, soprattutto considerando i preoccupanti dato diffusi nel corso del XVIII Congresso dell'AIOM e cioè che: 1 - mentre i casi di tumore al polmone negli uomini sono in discesa grazie alle campagne anti fumo nelle donne invece si assiste ad un trend in crescita di diagnosi proprio perchè negli ultimi decenni le donne hanno incrementato l'abitudine al fumo 2 - che gli adolescenti italiani sono quelli che fumano di più in Europa e quindi rispetto ai loro coetanei saranno maggiormente esposti ai danni del fumo (che non sono solo il rischio tumorale - polmone, ma anche rene, cavo orale...) ma anche cardiovascolare,metabolico... La ricerca però negli ultimi anni ha rivoluzionato l'approccio alla diagnosi e alla terapia del tumore al pomone e per conoscere le ultime strategie di trattamento abbiamo incontrato il Prof. Filippo De Marinis, Direttore Divisione di Oncologia Toracica, e Vice Direttore Programma Polmone dello IEO, Istituto Europeo di Oncologia di Milano che ci ha spiegato come oggi non si possa più parlare di tumore al polmone ma di vari tipi di tumore al polmone, con caratteristiche genetiche uniche e per questo è fondamentale lo studio molecolare del tumore per poter identificare la sua "firma genetica" che permette di impostare terapie innovative e mirate, le cosiddette target therapy a bersaglio molecolare, terapie in alcuni casi orali e che possono in alcuni casi essere chemiofree, cioè non in abbinamento con la chemioterapia tradizionale, risultando quindi meno tossica e meglio tollerata dai pazienti.
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Un nuovo grande capitolo poi è quello aperto dalla immunoterapia che riesce a "sbloccare" il sistema immunitario che era stato precedentemente inibito dal tumore, mettendolo in grado di combattere le cellule tumorali, un'arma potente che sta dando dei risultati sorprendenti anche in caso di malattia localmente avanzata o metastatica. Anche gli effetti collaterali dell'immunoterapia sono nettamente inferiori rispetto alle terapie standard (riguardano solo il 10% dei pazienti e possono essere gestite grazie alla sinergia con endocrinologi e gastroenterologi). Una rivoluzione quindi che va nella direzione della medicina di precisione per terapie sempre più mirate, efficaci e meno tossiche per migliorare oltre che l'aspettativa anche la qualità di vita di ogni paziente.