Tumore alla Prostata: nuovi farmaci ormonali orali da usare prima della chemioterapia Studio molecolare del tumore, sorveglianza attiva, chirurgia robotica, radioterapia stereotassica e farmaci innovativi per cure sempre più personalizzate e miglior qualità di vita
Il tumore alla prostata colpisce ogni anno solo in Italia 35.000 uomini, ma la sopravvivenza e la qualità di vita negli anni è nettamente migliorata grazie alle sempre più raffinate strategie di trattamento che comprendono terapie innovative, chirurgia robotica d’avanguardia e radioterapia stereotassica di ultima generazione, offrendo ad ogni paziente un percorso personalizzato di cura. Si è parlato di tutto questo a Milano, dove i maggiori esperti italiani hanno sottolineato l’importanza dello studio molecolare del tumore , dal momento che in alcune forme a lenta evoluzione è possibile ricorrere alla sorveglianza attiva monitorando l’andamento della malattia nel tempo con la risonanza magnetica multiparametrica, mentre in caso di neoplasie più aggressive si può far ricorso alla chirurgia robotica nerve sparing per evitare incontinenza ed impotenza e soprattutto a farmaci innovativi come l’enza – luta - mide, agente ormonale orale di ultima generazione in grado di inibire la produzione di testosterone, che può essere usato anche prima della chemioterapia per i pazienti resistenti alla terapia ormonale tradizionale. Tante opportunità di cura quindi, ma come sempre è fondamentale partire dalla prevenzione, che significa conoscere i fattori di rischio e gli stili di vita che possono al contrario essere protettivi. Tra le tante armi oggi a disposizione la radioterapia resta un punto fermo sia nelle forme tumorali iniziali sia in quelle localmente avanzate sia in quelle metastatiche e grazie alla tecnologia di ultima generazione l’irradiazione consente una maggiore precisione nel colpire il bersaglio risparmiando i tessuti circostanti con un numero di sedute ridotto. Mettere il paziente al centro e personalizzare il percorso di cura è quindi l’obiettivo principale da raggiungere e questo è possibile solo nei centri di riferimento dove una equipe multidisciplinare possa decidere di volta in volta quale approccio privilegiare per far sì che il tumore alla prostata diventi una malattia cronica con cui poter convivere a lungo.
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Nel corso della Conferenza stampa abbiamo intervistato: Prof. Giario Conti - Primario di Urologia, Ospedale Sant’Anna, Como Segretario Generale SIUrO - Società Italiana di Urologia Oncologica Prof.Giacomo Cartenì - Direttore UOC di Oncologia Medica, Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Antonio Cardarelli”, Napoli Prof. Sergio Bracarda - Direttore U.O.C. di Oncologia Medica, Azienda USL Toscana Sud-Est, Istituto Toscano Tumori (ITT), Ospedale San Donato, Arezzo Prof.ssa Barbara Jereczek - Professore associato di Radioterapia, Università degli Studi di Milano - Direttore Divisione di Radioterapia, Istituto Europeo di Oncologia (IEO), Milano