Tumore del Pancreas Le nuove frontiere diagnostico terapeutiche grazie allo studio delle mutazioni genetiche I bisogni dei pazienti e il ruolo del centri di riferimento
Negli ultimi vent'anni l'oncologia ha potuto beneficiare di moltissimi farmaci innovativi che hanno migliorato prognosi e qualità di vita dei pazienti, ma per il tumore del pancreas molte sperimentazioni non hanno dato i risultati sperati e non ci sono stati significativi miglioramenti nelle aspettative di vita. Ma ora fortunatamente tutto questo sta cambiando perchè grazie allo studio molecolare dei tumori si sta cominciando a capire la firma genetica del tumore, le mutazioni responsabili (ad esempio BRCA 1 e 2, ma non solo) e le tipologie diverse di neoplasie. Da queste analisi si sta iniziando a comprendere che alcuni farmaci possono dare risultati migliori, che alcuni pazienti possono aver un beneficio con una terapia piuttosto che un'altra, riuscendo ad avviare anche per questa neoplasia quella che viene definita oncologia di precisione. Sono solo i primi passi, ma tracciano una strada dove fino ad oggi c'erano solo soluzioni generiche e poco efficaci. A fianco a questo è però necessario che ruoti un approccio multimodale e multidisciplinare per i tanti bisogni dei pazienti e delle loro famiglie, dalla consulenza nutrizionale alla riabilitazione, allo psiconcologo, per far sì che anche nel quotidiano ci sia una costante attenzione alla persona malata. Nel corso del convegno "Gli unmeet needs nell'adenocarcinoma al pancreas, un'analisi a 360° con il paziente al centro" abbiamo intervistato: Giampaolo Tortora, Fondazione Policlinico A. Gemelli IRCCS, Roma Francesca Mella, Vicepresidente Associazione Nastro Viola Pierpaolo Sileri, Viceministro Ministero della Salute
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