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TUMORE  DEL  POLMONE
APPROVAZIONE  AIFA  PER  BRIGATINIB,  INIBITORE  DELLE  TIROSINCHINASI
EFFICACE  ANCHE  IN   CASO  DI  METASTASI  CEREBRALI


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Umberto Veronesi, parlando del  tumore al polmone diceva che se tutti smettessero di fumare potrebbe diventare un tumore raro, legato ad alcune condizioni genetiche. Purtroppo ad oggi non è così perché il tumore al polmone è ancora considerato uno dei grandi big killer, con una incidenza sempre molto alta, e in aumento fra le donne.
La ricerca negli ultimi anni è riuscita ad identificare i vari sottotipi di tumore al polmone grazie alla profilazione molecolare in grado di identificare le mutazioni genetiche che ne favoriscono l’insorgenza e questo ha consentito di mettere a punto terapie sempre più mirate ed efficaci.
In particolare per il tumore al polmone non a piccole cellule positivo alla mutazione del gene ALK l’AIFA, Agenzia italiana del farmaco ha  recentemente approvato BRIGATINIB, un inibitore delle tirosinchinasi di nuova generazione che ha dimostrato una efficacia sistemica e anche intracranica in caso di metastasi cerebrale. 
Ne abbiamo parlato con il Prof. Paolo Marchetti, Professore ordinario di Oncologia medica all'Università Sapienza di Roma e con la Prof.ssa Alessandra Bearz, Dirigente Medico SOC Oncologia Medica e dei Tumori Immunocorrelati, Centro di Riferimento Oncologico di Aviano.
Fra i temi:
 - L’importanza della profilazione molecolare nel tumore al polmone 
 - Come cambia lo scenario per i pazienti con l’arrivo di brigatinib in prima linea
 - Quanti pazienti vanno incontro a metastasi cerebrali e che ruolo avrà brigatinib per tutti loro.
 - Quanto è importante avere a disposizione farmaci  friendly come brigatinib che prevede una somministrazione orale quotidiana



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