TUMORE DELLA CERVICE UTERINA, ALLA RICERCA DI NUOVI PARADIGMI DI CURA
AVVIATO IL TRIAL CLINICO INTERNAZIONALE ENGOT CX11 PER VALUTARE L'EFFICACIA DELL'IMMUNOTERAPICO PEMBROLIZUMAB IN COMBINAZIONE CON LA RADIO-CHEMIOTERAPIA PROF.SSA DOMENICA LORUSSO, FONDAZIONE POLICLINICO A. GEMELLI IRCCS
Per il tumore della cervice uterina, il cosiddetto tumore del collo dell’utero, esiste da anni uno strumento prezioso per la diagnosi precoce, il pap test, a cui negli ultimi anni si è affiancato anche il test virale per il papilloma virus perché sappiamo lo stretto rapporto fra presenza di papilloma virus ed insorgenza del tumore della cervice uterina. Senza contare che per le più giovani è a disposizione il vaccino contro il papilloma virus per una prevenzione primaria. Ma se ne campo della diagnosi precoce e della prevenzione le armi ci sono ed è importante che tutte le donne aderiscano ai programmi di screening nel campo delle terapie da oltre 15 anni lo standard di cura per le forme avanzate, dopo la chirurgia, è ancora rappresentato dalla radiochemioterapia tradizionale, senza novità rilevanti. E’ quindi una notizia davvero importante la partenza del trial clinico multicentrico internazionale ENGOT CX11 su oltre 1000 donne in 22 centri in tutto il mondo che valuterà l’efficacia dell’aggiunta dell’immunoterapico pembroluzumab alla radiochemioterapia tradizionale. Ideatrice e principale Investigator dello studio la Prof.ssa Domenica Lorusso, Professore Associato di Ostetricia e ginecologia all’Università Cattolica, campus di Roma, Responsabile della Ricerca Clinica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS che sarà centro di coordinamento per il trial. Con la Prof.ssa Lorusso abbiamo approfondito alcuni aspetti della patologia e dello studio fra cui:
Che incidenza ha il tumore della cervice uterina e il valore di uno trial che possa esplorare l’efficacia dell’immunoterapia anche per le donne che non rispondono alle terapie tradizionali e sono a rischio di recidiva
Come è configurato lo studio e quali donne saranno arruolate radiochemioterapia e in abbinamento pembrolizumab per 3 settimane, poi pembrolizumab ogni 6 settimane nella fase di mantenimento fino ad un massimo di 2 anni (l’80% delle recidive avviene in questo periodo di tempo)
Obiettivo riuscire a cambiare lo standard di terapia anche per le fasi avanzate senza ricorrere a chirurgie demolitive o attendere la ripresa di malattia
Immunoterapia arma nuova e potente per molti tumori, la speranza è che in abbinamento con la radioterapia possa essere efficace anche per il carcinoma della cervice uterina
Numero a cui rivolgersi per valutare la possibilità di essere incluse nello studio che si svolgerà in 10 centri italiani suddivisi fra Nord, Centro e Sud 06.30.15.85.45