TUMORE DELLA PROSTATA DISPONIBILE IN ITALIA DAROLUTAMIDE, LA NUOVA ARMA PER RITARDARE LO SVILUPPO DI METASTASI
Il tumore della prostate è la neoplasia più frequente negli uomini e ogni anno in Italia sono oltre 35 mila gli uomini a cui viene diagnosticato. La sopravvivenza a 5 anni è superiore ail 90% quindi molto alta. Oggi ci concentriamo su una particolare forma e cioè sul carcinoma prostatico non metastatico resistente alla castrazione, quindi in trattamento ormonale, una forma solitamente asintomatica che permette agli uomini di condurre una vita normale, ma che in un terzo dei pazienti sviluppa metastasi a due anni. Per questa forma oggi è disponibile in Italia, approvata dall’Agenzia Italiana del Farmaco, una nuova molecola, darolutamide, una arma che negli studi ARAMIS dimostrato di essere in grado di ritardare in modo significativo la comparsa delle metastasi nei pazienti a maggior rischio, migliorando così prognosi e qualità di vita.
Ne abbiamo parlato con il Prof. Giario Conti, Direttore Urologia all’Ospedale S. Anna di Como e Segretario della Società Italiana di Uro-Oncologia e con il Prof. Orazio Caffo, Direttore Oncologia all’Ospedale Santa Chiara di Trento. Fra i temi: Una fotografia del carcinoma prostatico non metastatico resistente alla castrazione Come venivano seguiti I pazienti prima dell’arrivo di darolutamide e cosa cambia ora. Il meccanismo d’azione di darolutamide e i risultati dello studio Aramis Come cambia la pratica clinica e quali vantaggi per I pazienti con una terapia che è orale La qualità di vita è essenziale, la somministrazione orale sicuramente aiuta, gli effetti collaterali quali sono? Negli ultimi 5 anni il tumore della prostata è quello che ha fatto registrare il maggior calo di mortalità, -15.6%, un dato incoraggiante e importante, di cosa è frutto? Prevenzione, diagnosi precoce, nuove terapie? In oncologia è sempre più centrale l’approccio multidisciplinare, quanto sono diffuse le prostate unit in Italia? Una gittata sul futuro, quali sono le ricerche più promettenti per rendere il tumore della prostata sempre più guaribile e curabile?