TUMORE OVARICO: MODELLO DELLE LESIONI CON STAMPA 3D LIMITA IL NUMERO DELLE BIOPSIE ED ORIENTA LE CURE PROF.SSA EVIS SALA
E' in corso un importante studio clinico sul tumore ovarico, iniziato a Cambridge e che sta proseguendo in Italia. Il tumore ovarico viene spesso diagnosticato in fase avanzata perché si manifesta con sintomi aspecifici e perché non ha a disposizione strumenti di screening efficaci per la diagnosi precoce. Ecco perché ogni nuovo studio che apra nuovi orizzonti sulla possibilità di migliorare l’approccio diagnostico terapeutico è un passo avanti estremamente importante. Lo studio che vi presentiamo oggi prevede di creare delle repliche in 3D delle lesioni della singola paziente per predire la risposta del tumore alla chemioterapia, limitare il numero di esami invasivi come le biopsie e valutare il rischio di recidive di una o più lesioni tumorali. Ci ha presentato lo studio la Prof.ssa Evis Sala, Direttrice del Centro Avanzato di Radiologia della Fondazione Policlinico A. Gemelli IRCCS e Professore Ordinario di radiologia alla Università Cattolica del Sacro Cuore .
Fra i temi: - in cosa consiste il software sviluppato a Cambridge che “legge” le immagini di TAC e risonanza e invia i dati a una stampante 3D per realizzare i modelli delle lesioni tumorali. - quali informazione si ricavano e come si utilizzano - i risultati dello studio pubblicato di Frontiers in Oncology e le prospettive future di software in radiologia. - una diagnostica così sofisticata e terapie sempre più mirate ed efficaci possono far intravedere un futuro più rosa per il trattamento del tumore ovarico?