L'evoluzione della Chirurgia Oncologica Digestiva con la Laparoscopia e il Robot da Vinci Quale percorso diagnostico-terapeutico per il tumore allo stomaco e al colon-retto Prof. Roberto Persiani, Policlinico Agostino Gemelli, Roma
La chirurgia oncologica addominale, che fino a qualche anno fa veniva eseguita esclusivamente a cielo aperto, oggi può essere eseguita, soprattutto quando si è in presenza di tumori di piccole dimensioni e non estesi agli organi limitrofi, con tecniche mininvasive, e parliamo quindi di laparoscopia e robotica, che al di là del miglior risultato estetico dal momento che lasciano solo tre o cinque piccoli fori sull'addome, garantisce una miglior ripresa post operatoria e anche un minor impatto sul sistema immunitario del paziente. La chirurgia robotica succede alla laparoscopia e perfeziona la tecnica aggiungendo una visione tridimensionale (e ingrandita fino a dieci volte) ma soprattutto offre la possibilità di poter lavorare con strumenti articolati (che arrivano ad avere fino a 7 gradi di libertà nel movimento) che permettono intrventi estremamente precisi. Parliamo di tutto questo con il Prof. Roberto Persiani, Responsabile dell'Unità di Chirurgia Oncologica Mininvasiva (Laparoscopica e Robotica) del Policlinico Agostino Gemelli di Roma che ci ha spiegato come la chirurgia oncologica tragga benefici dall'uso del Robot da Vinci soprattutto nel trattamento di parti anatomiche difficilmente raggiungibili, come ad esempio i tumori del retto che si trovano nella piccola pelvi, consentendo una chirurgia non solo precisa ma anche più conservativa per migliorare la qualità di vita del paziente. Fondamentale comunque è scegliere l'approccio chirurgico più idoneo al paziente (ad esempio la chirurgia robotica viene eseguita con una posizione sul tavolo operatorio inclinata con la testa verso il basso e non tutti i pazienti, soprattutto chi ha problemi cardiovascolari o respiratori possono tollerare queste posizioni) ma laddove sia possibile la chirurgia robotica ha lo stesso risultato oncologico della chirurgia tradizionale offrendo però minor sanguinamento, minor rischio di infezioni e ripresa dell'attività in tempi più rapidi. Nel caso del tumore allo stomaco la diagnosi purtroppo arriva ancora oggi molto tardivamente (ed è importante non sottovalutare mai sintomi anche banali come il reflusso gastroesofageo o difficoltà digestive) e l'applicazione della chirurgia robotica nelle patologie avanzate non è consigliabile perchè è necessario un accesso più ampio agli organi da trattare, nel caso del tumore al colon-retto invece la possibilità di effettuare una colonscopia permette di individuare lesioni al primo stadio (e anche precancerose come i polipi che possono essere asportate già nel corso dell'esame evitando che nel tempo degenerino in tumore) e quindi di poter avere benefici da una chirurgia mininvasiva e conservativa.
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