Carcinosi Peritoneale: le nuove tecniche chirurgiche Come vengono gestite oggi le metastasi al peritoneo e da quali tumori hanno origine Tecniche chirurgiche (citoriduzione massimale CRS) combinate con chemio-ipertermia peritoneale (HIPEC) o tecniche laparoscopiche (PIPAC) con somministrazione del farmaco tramite aerosol per pazienti non candidabili alla chirurgia Prof. Fabio Pacelli, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli, Roma
La diffusione di un tumore al peritoneo - la membrana sierosa che racchiude gli organi addominali - anche detta carcinosi peritoneale, è una condizione in cui si ha la disseminazione di cellule neoplastiche nella cavità peritoneale a partire da tumori presenti in altri organi (più frequentemente tumori gastrointestinali o ginecologici) e solitamente è indice di malattia in fase avanzata, ma mentre fino a pochi anni fa questa condizione veniva considerata terminale oggi è possibile intervenire chirurgicamente con tecniche innovative sia tradizionali - quindi con un'incisione a cielo aperto - sia laparoscopiche che possono arrestare la progressione della malattia. Esiste poi il caso di tumori primitivi del peritoneo in cui se si riesce ad intervenire tempestivamente si può riuscire anche a portare alla guarigione completa il paziente. E per conoscere queste nuove tecniche abbiamo incontrato il Prof. Fabio Pacelli, Direttore UOC “ Chirurgia del Peritoneo e del Retroperitoneo" - Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli, Roma e Professore Associato all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma che ci ha spiegato come tumori gastrointestinali oggi sia possibile intervenire chirurgicamente con la citoriduzione chirurgica massimale (CRS) che ha l'obiettivo di asportare la maggior parte di malattia macroscopica visibile per poi trattare subito dopo il paziente con un bagno intraddominale di chemioterapico per eliminare anche la malattia residua non visibile (HIPAC). La combinazione delle due tecniche è oggi considerata il gold standard della carcinosi peritoneale ma per i pazienti con malattia più diffusa o più fragili e quindi non candidabili a questo tipo di chirurgia - complessa e impegnativa - è oggi disponibile una metodica di recente acquisizione, da eseguire in laparoscopia, la PIPAC che permette di somministrare il farmaco tramite aerosol, oltre a consentire di effettuare biopsie e ridurre la quantità di liquido qualora presente (ascite). I vantaggi di questa tecnica sono la ripetibilità, la scarsa invasività e la possibilità di preparare il paziente per una successiva citoriduzione.
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