Un adolescente su 10 vittima di cyberbullismo
Il 70% dei giovani naviga senza controllo dei genitori
Rischi e Prevenzione
Purtroppo la cronaca ci riporta periodicamente episodi di stalking o cyberbullismo che portano anche ad episodi dolorosi o tragici perchè spesso i giovani non si rendono conto che ciò che con grande leggerezza postano sui vari social può poi essere motivo di umiliazione o sofferenza per chi subisce l'offesa. Un recente studio dell'Associazione Pepita ci fa sapere che almeno un ragazzo su dieci confessa di aver subito un episodio di cyberbullismo anche se spesso non ci si confida con i genitori per paura delle conseguenze. Un altro dato interessante viene dal numero di adolescenti che naviga in internet senza controllo dei genitori, più del 70% attualmente, percentuale che fa capire quanto la libertà di movimento all'interno dei social sia assoluta, ma certamente non abbinata alla maturità di navigazione tanto che molti ragazzi - il 20% circa - confessano di aver postato foto su Instagram o Facebook di cui poi si sono pentiti. Il problema principale è l'educazione all'uso degli strumenti di comunicazione perchè troppo spesso la possibilità - facile, immediata, spesso anonima - di fare scherzi, vendicarsi di un torto o dar sfogo ad antipatie non tiene conto delle conseguenze di quel gesto, i ragazzi sono impreparati alla gestione dei sentimenti nella realtà e spesso dimenticano che i social sono solo un'espressione virtuale di emozioni e frustrazioni reali che vanno poi affrontate nel contesto sociale in cui si vive. Per educare ai sentimenti e alla manifestazione di sè su Internet - non dimentichiamo anche il fascino del "potere" di distruggere qualcuno anche diffamando e inventando cattiverie - è fondamentale che i genitori siano vicini ai loro figli, spiegando che Facebook, o Twitter non sono universi paralleli senza regole e senza controllo, e che ogni frase scritta, ed ogni foto postata, avrà conseguenze di cui un ragazzo deve poi assumersi le proprie responsabilità. Solo così si potrà far capire ai giovani che la realtà virtuale e la realtà reale sono due facce della stessa medaglia, la vita, in cui sentimenti feriti, emozioni come la vergogna e l'umiliazione portano poi a reazioni estreme come l'emarginazione che sfociano in quei terribili fatti di cronaca di cui parlavamo all'inizio.