Una molecola - presente in quantità atipica nel sangue di chi soffre di depressione - può dare informazioni sull'efficacia o meno di alcuni farmaci
Una risposta non soddisfacente ai farmaci è uno dei grandi problemi nella cura della depressione che può portare ad un lungo percorso prima di riuscire ad individuare la molecola più adatta ad ogni paziente. E proprio per ridurre il rischio di non risposta ai farmaci alla Mc Grill University è stato studiato post mortem il cervello di alcune persone depresse morte suicide e di alcune altre persone non depresse morte per varie cause. Ed è stata individuata in particolare una molecola, la miRNA-1202 presente nel cervello dei soggetti malati di depressione in quantità diversa da quella dei soggetti sani, a volte in quantità maggiore a volte minore. E dato ancora più interessante è che, dopo aver studiato a lungo il meccanismo d'azione di questa molecola è risultato chiaro che solo se è presente nel sangue ad un determinato dosaggio si può avere una buona risposta al trattamento con un farmaco largamente usato nel trattamento della depressione, come dire che nei casi in cui la molecola è in quantità maggiore o minore è inutile somministrare un determinato farmaco perchè si sa già in partenza che non avrà risultati. Scoperta questa che come risultato immediato porterà a non perdere tempo con terapie che non possono essere di nessun beneficio, e nel lungo tempo potrà portare ad una personalizzazione delle terapie sempre più accurata.