Vene Varicose o Varici Come prevenirle con un corretto stile di vita, cosa fare e cosa non fare in caso di comparsa Capillari, varici reticolari, vene tortuose: quando l'intervento chirurgico è necessario e quali nuove tecniche (laser o scleromoussse) - Farmaci, integratori e compressione con calze elastiche Prof. Angelo Santoliquido, Policlinico Agostino Gemelli, Roma
Per capire cosa sono le vene varicose o varici è bene ricordare che la funzione della vene è quella di trasportare il sangue verso il cuore e per per evitare che il flusso torni indietro è dotata di alcune valvole che in caso di malfunzionamento e di mancata chiusura favoriscono il ristagno di sangue e il conseguente gonfiore. Il ristagno prolungato naturalmente favorisce il rigonfiamento e la dilatazione di una vena che diventa evidente, protrusa rispetto alla pelle, talvolta dolente. E per parlare di varici e di quale sia il miglior approccio per prevenirle e per curarle al meglio abbiamo incontrato il Prof. Angelo Santoliquido, Specialista in Angiologia al Policlinico Agostino Gemelli di Roma che ci ha spiegato che le cause della comparsa delle varici sono varie, fra cui una predisposizione genetica, ma anche stile di vita non corretti come il sovrappeso, la sedentarietà, le gravidanze (soprattutto se multiple) e le scarpe inadatte che se troppo basse e senza ammortizzazione non permettono l'attivazione della pompa plantare, meccanismo preposto allo sgonfiamento della gamba nell'atto del camminare). E infatti proprio camminare ogni giorno per 30/40 giorni consecutivamente è il modo migliore, oltre naturalmente a perdere peso e dotarsi delle scarpe adatte, per prevenire le varici e nel periodo estivo camminare in acqua fino al ginocchio è un ottimo esercizio (ma in inverno si può ricorrere all'acqua gym). Fondamentale è distinguere fra un problema estetico e funzionale: il problema estetico si può manifestare con le cosiddette teleangectasie, quindi piccoli capillari evidenti o con alcune vene reticolari, che possono comparire anche in seguito ad una ceretta a caldo soprattutto nelle pelle più chiare e delicate, e in quel caso il trattamento è esclusivamente estetico, quindi la vena o il capillare può essere tolto senza che si presenti il problema. Se il problema è invece funzionale, quindi legato come dicevamo ad un non buon funzionamento della valvola della vena,e si manifesta con gonfiore crampi e pesantezza alla gamba, allora l'intervento chirurgico può essere risolutivo per quella vena ma il problema si presenterà nuovamente a breve e allora ecco che è importante trattare la vena varicosa con la correzione dei fattori di rischio e quindi con l'utilizzo di una calza elastica, con l'assunzione di alcuni farmaci che migliorino i sintomi come la diosmina micronizzata e l'aggiunta di integratori alimentari a base di mirtilli e vitamina A. Nel caso invece sia necessario arrivare all'intervento - soprattutto per prevenire la complicanza più grave che è la tromboflebite (le flebiti si dividono in flebiti superficiali e profonde e nel caso delle varici sono sempre a carico delle vene superficiali, ma se trascurate possono arrivare fino alle vene più profonde e causare danni maggiori) o a maggior ragione per chi abbia già avuto una tromboflebite sono oggi a disposizione nuove tecniche oltre al tradizionale stripping che prevede più tagli sulla gamba, e cioè l'utilizzo del laser che prevede un solo taglio e ha quindi una resa estetica migliore (ma che può essere effettuato solo se la vena non è troppo superficiale, grossa o tortuosa) e la scleroterapia modificata, e cioè la scleromousse che prevede la chiusura dall'interno della vena.
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