Infezioni Periprotesiche (protesi anca, ginocchio, spalla...)
Fattori di Rischio - Preparazione e Profilassi - Cementi antibiotati nella chirurgia d'avanguardia
Quando un espianto e reimpianto, quali accortezze per chi ha protesi
Prof. Francesco Centofanti, Istituto Codivilla Putti, Cortina d'Ampezzo
Ogni anno , solo in Italia, si effettuano circa 200.000 interventi di protesi articolari, tra protesi di anca, ginocchio, spalla, caviglia... e in circa il 3, 4% nelle settimane o nei mesi successivi interviene una infezione periprotesica che in alcuni casi costringe ad un espianto e reimpianto. Ma come individuare i fattori di rischio e soprattutto quale profilassi all'avanguardia può essere messa in atto per prevenire le infezioni? e in caso si sia in presenza di una infezione quali indagini possono aiutare e quando si deve arrivare ad un intervento in due tempi di espianto e reimpianto? e in caso di infezioni ripetute quali alternative si possono proporre? e nei mesi e negli anni successivi ad un intervento di protesizzazione che tipo di accortezze si devono mettere in atto (in caso di interventi odontoiatrici o di indagini endoscopiche come la colonscopia)? Lo abbiamo chiesto al Prof. Francesco Centofanti, Direttore dell'Unità di Ortopedia e Traumatologia e Direttore delCentro per il trattamento di Infezioni Osseee Periprotesiche dell'Istituto Codivilla Putti di Cortina d'Ampezzo, uno fra i massimi esperti italiani nel trattamento di infezioni ossee che ci ha parlato di quali siano le controindicazioni assolute ad un intervento di protesi (infezioni in atto) e quali fattori di rischio espongono i pazienti ad un maggior pericolo (fumo, obesità, alcool, malattie che comportano una immunosoppressione) e quali attenzioni siano necessarie prima di un intervento, come ad esempio bonificare eventuali focolai infettivi all'interno del cavo orale, ed effettuare esami ematochimici che possano intercettare eventuali infezioni urinarie o faringee. Parliamo poi di tutto ciò che un paziente può fare nei giorni prima dell'intervento come igiene e profilassi e di come sia importante al momento dell'intervento una profilassi attenta che oggi utilizza anche cementi antibiotati (quindi che contengono antibiotico a lento rilascio). In caso di infezione poi è fondamentale il timing di intervento (fino a 3, 4 settimane è possibile effettuare un debridment con pulizia profonda senza rimuovere la protesi mentre dopo un mese e mezzo è necessario espiantare la protesi, inserire uno spaziatore antibiotato che rimarrà in sede alcune settimane e poi procedere con un reimpianto. Il tutto naturalmente accompagnato da un esame colturale di almeno due settimane per individuare il germe responsabile ed effettuare una copertura antibiotica mirata. E per tutti quei pazienti che nel tempo hanno già subito numerosi reimpianti ( a volte anche fino a 7 od 8) una alternativa valida può essere l'artrodesi che anche se rende il ginocchio rigido consente comunque di camminare in modo pressochè normale ( e il professore ci fa incontrare alcune sue pazienti che già a pochi giorni dall'intervento sono tornate a camminare) e soprattutto evita l'amputazione. Come ultimo argomento affrontiamo quello delle precauzioni che un paziente che abbia affrontato un intervento di protesi dovrà prendere nei mesi e degli anni successivi, come ad esempio fare una profilassi antibiotica in caso di intervento odontoiatrici invasivi o di esami endoscopici come la colonscopia, ricordandosi di segnalare di essere portatori di protesi agli endoscopisti perchè spesso non viene chiesto nel colloquio prima di un esame, mentre invece nessuna profilassi particolari in caso di un virus influenzale, proprio perchè parliamo di un virus che non ha legami con le infezioni periprotesiche, a meno che non vi siano complicanze batteriche che richiederanno l'utilizzo di un antibiotico.
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