Medicina Narrativa
Raccontare la propria vita durante il percorso di malattia
per esprimere le proprie emozioni e il nostro stato d'animo di fronte al dolore
Mandateci le vostre storie, le pubblicheremo in questa sezione
"A raccontare i propri mali, spesso vi si porta sollievo..." scriveva Pierre Corneille nel 1643 nel suo "Poliuto" e quando questi propri mali si possono raccontare al proprio medico il sollievo non è solo fisico ma anche psicologico perchè ci si sente ascoltati e compresi non solo nel'esposizione dei sintomi ma anche nel disagio sociale, emotivo e familiare. E però il valore terapeutico della comunicazione medico paziente viene spesso sottovalutato mentre invece dovrebbe essere considerato parte integrante del percorso di cura perchè sempre più è chiaro che un medico non deve limitarsi a curare l'organo - sia pure con le tecnologie più all'avanguardia ed efficaci - ma deve prendersi cura del paziente come persona, ascoltare il suo vissuto, la sua percezione di malattia e i suoi bisogni personali, familiari e sociali, perchè solo così si potrà instaurare quell'alleanza terapeutica fra medico e paziente che porta a decidere insieme le strategie diagnostiche chirurgiche e terapeutiche, a condividere i passaggi più difficili, a fare scelte consapevoli e a esprimere emozioni che se taciute possono essere fonte di ansia e di scarsa qualità di vita. E allora ecco l'importanza di imparare a raccontare se stessi oltre i propri sintomi, di esprimere il proprio stato d'animo di fronte alla diagnosi, agli effetti collaterali di una terapia ad esempio o alla frustrazione di fronte ad una malattia cronica... Imparare a raccontare la propria vita all'interno della malattia quindi, e non la malattia all'interno della nostra vita, perchè noi siamo e rimaniamo noi stessi, anche se profondamente mutati, anche all'interno di un percorso di malattia. E la Medicina Narrativa cerca proprio di riportare l'attenzione sulla persona e non sulla malattia, perchè ognuno di noi quando sta male porta con sè: "Desease" cioè la malattia in senso stretto, i parametri fisici entro cui un medico può inquadrare il quadro clinico, "Illness" cioè la percezione e lo stato d'animo personale con cui ognuno di noi vive una patologia e "Sickness" cioè il disagio e la sofferenza sociale che una malattia comporta nel momento in cui stravolge la nostra quotidianità. E solo prendendo in considerazioni tutte queste sofferenze si può davvero curare e prendersi cura di chi sta male. In questo spazio vogliamo quindi dar voce alle riflessioni dei grandi medici italiani (Prof. Veronesi, Prof. Mandelli, Prof. Aiuti e tanti altri) e a chiunque abbia voglia di raccontare la propria storia, o quella di un proprio familiare od amico, a chiunque senta il bisogno di esprimere quelle emozioni che spesso per pudore si tacciono al proprio medico, la paura, la speranza, la rabbia, il dolore, la voglia di guarire... tutto ciò che siamo stati, ciò che siamo e ciò che saremo, nonostante la malattia... e per capire l'importanza del prendersi cura oltre che del curare ricordiamo questa bellissima riflessione di Patch Adams:
"Quando curi una malattia puoi vincere o perdere.Quando ti prendi cura di una persona, vinci sempre..." e la medicina narrativa è il primo passo per prendersi cura di una persona... |
I grandi medici italiani parlano del rapporto medico-paziente e del valore di racconto di vita e di malattia per un percorso di cura che si prenda cura della persona oltre a curare l'organo
(Prof. Veronesi, Prof Mandelli, Prof. Aiuti, Prof. Giaquinto...) Raccontare se stessi dopo una diagnosi di mieloma
(da medico oncologo a paziente come cambia la visione del mondo) Vivere con la Vulvodinia
(e non arrendersi...) Mi chiamo Sara, e ho le mani legate... Mi ricordo un'altalena Quel che resta di me ... La fibrosi cistica di mia figlia L'ultimo regalo per me Io diabetico, e il mio vero diario L'albero di Natale Intervista alla Dott.ssa Maria Rita Noviello sul Progetto "La Cura oltre la Cura", gruppo d'ascolto in cui pazienti oncologici e le loro famiglie si raccontano
Intervista al Prof. Antonio Virzì sulla Medicina Narrativa
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