“DALLE NUOVE TERAPIE AI TEST, ANCORA TROPPE DIFFERENZE TERRITORIALI”
Giordano Beretta, Presidente AIOM: “Il nostro Paese è ai vertici in Europa nell’assistenza oncologica. Va seguito l’esempio di Regioni virtuose, che hanno favorito l’accesso a farmaci innovativi e a esami in grado di predire l’efficacia della chemioterapia”.
In dieci anni, in Italia, i pazienti vivi dopo la diagnosi di tumore sono aumentati del 53%. Erano 2 milioni e 250mila nel 2010, oggi sono 3 milioni e 460mila. Un risultato molto importante, che dimostra i passi in avanti realizzati nell’assistenza oncologica e che colloca il nostro Paese ai vertici in Europa e nel mondo. Ma si tratta di un risultato migliorabile, perché sono ancora troppe le differenze sul nostro territorio: dall’adesione e copertura degli screening ancora troppo basse al Sud, alla realizzazione delle reti oncologiche regionali a macchia di leopardo, alla disponibilità solo in alcune Regioni più virtuose di terapie efficaci e di test in grado di analizzare il profilo molecolare del tumore. È concreto il rischio di pericolose discrepanze a danno dei pazienti.
Fonte: Ufficio Stampa intermedia
Tumore al seno: 3/4 degli interventi
in 1/3 dei centri: in occasione della Giornata Mondiale Contro il Cancro, in programma il 4 febbraio 2020, www.doveecomemicuro.it, portale di public reporting delle strutture sanitarie italiane, ha realizzato un'indagine sugli ospedali italiani più performanti per numero di interventi per tumore al seno (Fonte: PNE 2018 relativo all'anno 2017).
“Il volume di attività, secondo quanto dimostrano le evidenze scientifiche, ha un impatto significativo sull’efficacia degli interventi e sull’esito delle cure”, spiega Elena Azzolini, medico specialista in Sanità Pubblica e membro del comitato scientifico del sito.
Perciò, le autorità ministeriali hanno fissato la soglia minima di 150 interventi annui, per quanto riguarda il carcinoma alla mammella, per valutare la bontà di una struttura.
A rispettarla, sono 137 dei 469 ospedali pubblici o privati accreditati (considerando solo quelli che effettuano almeno 5 operazioni annue): il 29,2% del totale.
La quota, però, è in aumento: nell’ultimo quinquennio, infatti, i centri in linea con lo standard sono cresciuti del 63% (passando da 84 nel 2012 a 137 nel 2017). Al contrario, è calato il numero complessivo degli ospedali che eseguono interventi per tumore alla mammella: da 559 nel 2012 a 469 nel 2017 (-16%).
Fonte: Ufficio Stampa Dove e Come Mi Curo
MINISTERO DELLA SALUTE E IFO INSIEME CONTRO IL CANCRO: AL VIA CAMPAGNA VIDEO DI SENSIBILIZZAZIONE
In Italia oltre 370mila persone si ammalano di tumore. 1 paziente su 4 torna ad avere un’aspettativa di vita normale. Importante informare su rischi e prevenzione attraverso un linguaggio chiaro e accessibile a tutti.
“Il cancro si può battere, facciamolo insieme” è l’appello che lancia il Ministero della Salute insieme agli IFO, Regina Elena e San Gallicano, in occasione della Giornata Mondiale contro Il Cancro. Una campagna di sensibilizzazione in chiave positiva, affidata alle voci di medici e ricercatori che invitano alla prevenzione primaria e agli screening oncologici. Un’iniziativa che si unisce alle migliaia in tutto il mondo, con l’obiettivo di proteggere l’intera popolazione da malattie oncologiche oggi altamente prevenibili.
"I am and I will - Io sono e voglio" è il tema della Giornata 2020, nella consapevolezza che il potere delle nostre azioni ha la capacità di ridurre l’incidenza del cancro. “Scoprire il tumore nella fase iniziale può rendere più semplici le cure e salvarti la vita. Se ricevi l’invito della tua Asl, non perdere l’occasione, partecipa agli screening gratuiti per i tumori al seno, al collo dell’utero e al colon.” Così raccomandano i giovani medici e gli specializzandi del Regina Elena e del San Gallicano. Una chiamata all’azione a cui seguono consigli, dati e informazioni divulgati dai professionisti IFO, “volti da spot” per un giorno. Infatti, se la lotta al cancro si combatte con il supporto delle Istituzioni, chiamate a garantire un accesso facilitato alle cure e programmi di screening efficaci, molto è affidato anche alla responsabilità di ciascuno di noi. Fare e sensibilizzare sono i prima passi. Alla luce di questo, la Campagna di comunicazione coinvolge anche operatori, baristi, cassieri, edicolanti, volontari, infermieri che, martedì 4 febbraio, indosseranno una maglia con un chiaro invito all’impegno: “Prendi buone abitudini che aiutano a ridurre i rischi per gran parte dei tumori: non fumare, fai attività fisica, mangia frutta e verdura ogni giorno, limita l’alcol, fai sesso sicuro!”
Fonte: Ufficio Stampa IFO
TUMORI URO-GENITALI: EVITABILI OGNI ANNO IN ITALIA OLTRE 32MILA CASI
LA SIURO SOSTIENE LA CAMPAGNA MONDIALE “I AM AND I WILL”
Il presidente Alberto Lapini: “Esistono fattori di rischio come dieta, fumo e sedentarietà sui quali è possibile intervenire. E’ fondamentale anche sottoporsi a controlli con lo specialista”.
Attraverso stili di vita sani e controlli periodici con uno specialista è possibile prevenire i tumori al tratto genito-urinario. In totale sono oltre 32mila i casi ogni anno nel nostro Paese che potrebbero essere evitati grazie alla prevenzione primaria e secondaria. Tuttavia otto italiani su dieci non sono mai andati dall’urologo per un visita specializzata e oltre il 20% della popolazione fuma regolarmente. Quest’ultima è una delle maggiori cause dei tumori urologici, ed in particolare delle neoplasie vescicali. E’ quanto ricorda oggi la Società Italiana di Uro-Oncologia (SIUrO) in occasione della giornata mondiale contro il cancro, che si celebra oggi con la campagna ‘I Am and I Will’ (www.worldcancerday.org). L’evento è promosso dall’UICC, organizzazione non governativa che rappresenta associazioni impegnate in oltre 100 Paesi e vuole sensibilizzare popolazione, media, Istituzioni, personale medico-sanitario e i pazienti sui temi della prevenzione e della ricerca medico-scientifica. “Anche quest’anno come SIUrO abbiamo deciso di aderire e promuovere il World Cancer Day - sottolinea il dott. Alberto Lapini, Presidente Nazionale della SIUrO -. E’ dovere di una moderna Società Scientifica favorire la prevenzione di malattie molto diffuse e frequenti. Un cancro su cinque interessa l’apparto genito-urinario e solo quello alla prostata, lo scorso anno, ha fatto registrare 37mila nuovi casi. Grazie alle cure disponibili per tutte queste neoplasie, la sopravvivenza a 5 e a 10 anni dalla diagnosi risulta molto alta: anche oltre il 90% quando riusciamo a individuarle precocemente. Esistono poi dei conclamati fattori di rischio come dieta, fumo e sedentarietà sui quali è possibile intervenire”.
Fonte: Ufficio Stampa Intermedia