“Identificare il paziente a rischio è prioritario. Su questo hanno lavorato gli epatologi italiani, offrendo alla Medicina Generale e agli altri specialisti strumenti utili per riconoscere i rischi di malattia metabolica e per gestire al meglio i follow up” sottolinea la Prof.ssa Vincenza Calvaruso, Comitato Scientifico AISF