
Il professor Edoardo Felisi, docente del Master Prodotti Nutraceutici, dipartimento di Scienze del Farmaco, dell'Università degli Studi di Pavia, spiega infatti che “i probiotici sono microorganismi vivi e vitali e, aggiunti ad alimenti o a integratori, devono essere assunti in quantità adeguate, così da garantire l'eubiosi, cioè l'equilibrio della composizione qualitativa del microbiota intestinale. Questo permette di far funzionare correttamente l'organismo. Al contrario, la disbiosi è la perdita di questo equilibrio, determinato da una variazione qualitativa e quantitativa del microbiota intestinale”.
Intervenendo sul microbiota si possono controllare anche diverse patologie sistemiche, a partire dal diabete di tipo 2, ma anche obesità, sindromi metaboliche e malattie infiammatorie del sistema nervoso centrale.
In particolare, uno studio ha dimostrato l'importanza dell'assunzione di un probiotico specifico che agisce sulla riduzione dell'ipercolesterolemia e quindi del rischio cardiovascolare.
Il professor Paolo Magni, docente di Patologia Clinica, dipartimento di Scienze farmacologiche e biomolecolari, Università degli Studi di Milano commenta: ”È stato condotto uno studio clinico con un nutraceutico contenente un probiotico e riso rosso fermentato in una popolazione con modesta o moderata ipercolesterolemia e quindi soggetta a rischio cardiovascolare. I risultati rivelano che il nutraceutico, rispetto al placebo, riduce il colesterolo cattivo (LDL) del 26%; si è inoltre osservato che il colesterolo non HDL (colesterolo aterogenico) si riduce del 24%; questo è un importante effetto sulla riduzione del rischio cardiovascolare, in quanto la colesterolemia totale viene ridotta del 17%”.
Entrando nel dettaglio, il professor Magni specifica che “un particolare nutraceutico, il Bifidobacterium Longum BB536 - uno dei ceppi ad attività probiotica più studiati - rende insolubile il colesterolo, che non viene di conseguenza riassorbito a livello intestinale e pertanto non raggiunge il fegato, ma viene eliminato nelle feci”.
“Secondo lo studio clinico citato, l'azione sinergica del probiotico, efficace nella riduzione dell'assorbimento del colesterolo, e di un prodotto naturale che riduce la produzione di colesterolo, come la Monacolina K, ottenuta dal processo di fermentazione del riso rosso, si è rivelata altamente efficace - conferma il dottor Gerardo Medea della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure primarie in Area metabolica -. Studi come questo sono un elemento fondamentale per i Medici di Medicina Generale nella scelta quotidiana del prodotto, in questo caso del probiotico più adatto ai pazienti con basso o moderato rischio cardiovascolare, purchè non abbiano bisogno di farmaci”.
Fonte: Ufficio Stampa Imagine