Atleti, pazienti, pneumologi e fisioterapisti impegnati nel TourBPCO, che fino al 5 ottobre continuerà a diffondere il suo messaggio: l’importanza dell’attività fisica nella prevenzione e nella gestione della malattia. L’ex campione Claudio Chiappucci protagonista di alcune tappe.

La BPCO colpisce più di 30 milioni di europei, di cui oltre 3,5 milioni in Italia. Si tratta di una malattia cronica dell’apparato respiratorio caratterizzata da alterazioni a livello dei bronchi (bronchite) e degli alveoli (enfisema) con conseguente ostruzione irreversibile e spesso progressiva delle vie respiratorie. Nei paesi industrializzati i principali fattori di rischio sono il fumo di tabacco, l’inquinamento atmosferico e l’esposizione professionale a fumi e polveri. Chi ne soffre presenta fiato corto, tosse, catarro, frequenti infezioni respiratorie, oltre ad avere una aspettativa di vita decisamente ridotta. In queste condizioni anche semplici attività come camminare o fare le scale diventano impegnative. Eppure, l’attività fisica può giocare un ruolo fondamentale sia nella prevenzione sia nella gestione della malattia. “È importante che i giovani sappiano che mantenersi in forma e attivi, senza fumare, riduce il rischio di sviluppare questa malattia. Ma anche una volta ricevuta la diagnosi, l’attività fisica – anche se moderata - può aiutare a rallentare la progressione della malattia e a migliorare la qualità di vita dei pazienti”, spiega Riccardo Drigo, ex primario di pneumologia dell’ospedale di Montebelluna Terme.
È il caso di Philippe Poncet, leader dell’associazione O2&Cie Urgence BPCO, che corre con assistenza respiratoria. Al suo fianco molti ciclisti di fama internazionale fra i quali Claudio Chiappucci, l'ex campione italiano, due volte secondo al Giro di Francia e al Giro d'Italia: insieme a Poncet, Chiappucci ha corso la tappa tra Saint-Lary-Soulan e Lourdes, che comprende la salita del Col d'Aspin, passo di prima categoria del Tour de France e i suoi interminabili 12 chilometri; e la tappa fra Aigle e Annemasse, un percorso di circa 100 chilometri fra Svizzera a Francia. L’anno scorso Chiappucci aveva affrontato con Poncet il passo dello Stelvio a 2800 metri di quota. Un'ascesa raccontata nel film: la BPCO, l'ultima ascesa
“Sono orgoglioso di poter contribuire a diffondere le giuste informazioni su questa malattia e far capire come lo sport possa fare la sua parte per aiutare questi pazienti. Philippe Poncet è un esempio di determinazione ed è stato capace di costruire intorno alla malattia una corsa ciclistica di tutto rispetto”, ha affermato Chiappucci. Insieme a lui partecipa alla corsa di sensibilizzazione anche Stephen Roche, vincitore nello stesso anno del Tour de France, del Giro d’Italia e del Campionati del mondo di ciclismo, nonché quattro volte vincitore del Tour de Romandie.
“Lo scopo della BPCO O2&Cie Urgence è quello di rendere tutti consapevoli che lo sport fin dalla tenera età, il mantenimento di una condizione fisica a lungo termine in età adulta e il ricondizionamento fisico in caso di collasso dell'apparato fisiologico - qualunque sia la malattia - e dell'apparato respiratorio in particolare, sono un obbligo e una sicurezza per tutti”, ha spiegato Poncet.
“La nostra mission è quella di far vivere il paziente al meglio, di offrire un’assistenza globale, che non lo limiti e che gli consenta di gestire la sua malattia a casa come fuori. Per questo siamo felici di offrire il nostro contributo alla O2&Cie Urgence BPCO fornendo l’assistenza respiratoria a Philippe Poncet”, ha dichiarato Christian Quaggia, Corporate Marketing Director di Vivisol.