●Dai dati di fase III è emerso che i soggetti con degenerazione maculare legata all’età neovascolare o “umida” (nAMD) ed edema maculare diabetico (DME) trattati con faricimab a intervalli massimi di quattro mesi hanno ottenuto risultati simili a quelli trattati ogni due mesi con aflibercept
●I pazienti trattati con faricimab hanno inoltre ricevuto in media il 33% di iniezioni in messo rispetto ai pazienti trattati con aflibercept
●La riduzione del numero di iniezioni intraoculari nel tempo potrebbe offrire un regime di trattamento meno gravoso per i pazienti, i caregiver e i sistemi sanitari
- Faricimab colpisce e, al tempo stesso, inibisce due vie metaboliche che coinvolgono Ang-2 e VEGF-A connesse a varie patologie retiniche che minacciano la vista
“Molte persone affette da nAMD e DME faticano a stare al passo con le iniezioni intraoculari mensili e le visite mediche previste dagli standard di cura attuali. Purtroppo, la vista di questi pazienti è messa ulteriormente a rischio da un trattamento inadeguato”, ha dichiarato il Prof. Ramin Tadayoni, direttore del reparto di oftalmologia degli Ospedali Lariboisière, Saint-Louis e Rothschild di Parigi, in Francia, e presidente eletto della European Society of Retina Specialists (EURETINA). “Per i pazienti in Europa con queste patologie, l’approvazione odierna offre per la prima volta in oltre un decennio un nuovo meccanismo d'azione che potrebbe migliorare e proteggere la vista con un minor numero di iniezioni nel tempo".
Faricimab è l’unico farmaco oculare iniettabile approvato in Europa con studi di fase III che avvalorano il trattamento a intervalli massimi di quattro mesi in soggetti con nAMD e DME. Grazie alla sua capacità di ridurre il numero di iniezioni intraoculari nel tempo, pur mantenendo e migliorando la vista, faricimab potrebbe offrire ai pazienti, ai caregiver e ai sistemi sanitari di applicare un regime di trattamento meno gravoso.
“L’approvazione di faricimab in Europa è il risultato di anni di ricerche pioneristiche portate avanti da oftalmologi e scienziati di Roche, che si impegnano a fondo per migliorare i risultati di chi soffre di patologie retiniche”, ha dichiarato Levi Garraway, M.D., PhD., Chief Medical Officer e Head of Global Product Development di Roche. “Siamo lieti di offrire ai pazienti in Europa questa opzione terapeutica unica nel suo genere e stiamo lavorando per mettere faricimab a disposizione delle persone con nAMD e DME il prima possibile”.
La degenerazione maculare legata all’età neovascolare
La degenerazione maculare legata all’età (AMD) è una patologia che colpisce la parte dell’occhio deputata alla visione centrale nitida e dettagliata, necessaria per attività come la lettura. La AMD neovascolare o “umida” (nAMD) è una forma avanzata della malattia che, se non trattata, può provocare una perdita rapida e grave della vista. Si sviluppa con la crescita incontrollata di nuovi vasi sanguigni anomali sotto la macula, che causano gonfiore, sanguinamento e/o fibrosi. Circa 20 milioni di persone in tutto il mondo soffrono di nAMD, la causa principale di perdita della vista negli ultrasessantenni. Con l’invecchiamento della popolazione mondiale, la malattia colpirà un numero ancora più elevato di persone su scala globale.
L’edema maculare diabetico
L’edema maculare diabetico (DME) colpisce circa 21 milioni di persone in tutto il mondo ed è una patologia retinica che minaccia la vista e che, se non trattata, è associata a cecità e peggioramento della qualità della vita. Il DME insorge quando vasi sanguigni danneggiati riversano liquidi nella macula, la zona centrale della retina deputata alla visione nitida e dettagliata, necessaria per attività come la lettura e la guida, causandone il rigonfiamento. Si prevede che il numero di persone affette da DME crescerà con l’aumento della prevalenza del diabete.
Faricimab
Faricimab è il primo anticorpo bispecifico approvato per l’occhio. Colpisce e inibisce due vie metaboliche connesse a varie patologie retiniche che minacciano la vista; agisce neutralizzando sia l’angiopoietina 2 (Ang-2) sia il fattore di crescita endoteliale vascolare A (VEGF-A). Ang-2 e VEGF-A contribuiscono alla perdita della vista determinando destabilizzazione vascolare, che causa lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni permeabili e aumenta l’infiammazione. Faricimab è stato sviluppato per stabilizzare i vasi sanguigni attraverso l’inibizione delle vie di Ang-2 e VEGF-A.