
“In Italia i numeri raccontano una realtà fatta di 50mila pazienti, 5.200 nuove diagnosi anno e, negli stadi avanzati, un indice di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi che non supera il 40% , contro l’80% di sopravvivenza a 5 anni per tumore al seno – ha dichiarato Nicoletta Cerana, presidente nazionale di Acto – Alleanza contro il Tumore Ovarico, la prima e unica rete italiana di associazioni pazienti con tumore ovarico presente in Piemonte, Lombardia, Lazio, Campania e Puglia.
Promossa dalla World Ovarian Cancer Coalition, la Giornata ha coinvolto finora più di un milione di persone attraverso campagne di sensibilizzazione e informazione condotte principalmente sui social media.
“Acto è stata tra i fondatori della Giornata Mondiale sul Tumore Ovarico che rappresenta il momento più importante di informazione e condivisione di esperienze per le pazienti, i loro familiari e caregivers. Tutte le Acto a Maggio si mobiliteranno con eventi, incontri e dibattiti per testimoniare il legame indissolubile che ci unisce a tutte le donne del mondo e per fare in modo che possano difendersi da questa grave neoplasia conoscendola meglio visto che purtroppo non possiamo contare su nessun strumento di prevenzione o diagnosi precoce.”
L’informazione sarà quindi la protagonista delle iniziative promosse sul territorio che sono state presentate oggi nel corso della conferenza stampa realizzata con il supporto non condizionato di Clovis Oncology, azienda biofarmaceutica interamente impegnata nella ricerca di soluzioni terapeutiche contro il cancro con terapie target e medicina di precisione.
Acto Piemonte: un 8 maggio dedicato a “Tumore Ovarico e BRCA: cambiare il futuro si può”
Si parte con Acto Piemonte che ospiterà al Sant’Anna di Torino un importante convegno scientifico dedicato a “Tumore ovarico e BRCA: cambiare il futuro si può”. Si parlerà dei nuovi orizzonti della diagnostica e della chirurgia, dei nuovi algoritmi terapeutici e di immunoncologia con 50 tra i maggiori esperti di questa patologia in Italia. Ma si parlerà anche di genetica e tumori eredo-familiari affrontando insieme agli specialisti e alle associazioni pazienti il tema delle cure personalizzate per le pazienti con tumore BRCA mutato e quello dei percorsi di sorveglianza per le donne sane ad alto rischio di tumore ovarico ereditario. Una speciale sessione parallela del pomeriggio sarà dedicata alle pazienti, per chiarire i vari aspetti del test BRCA per le donne malate e per i familiari sani, con una sessione “L’esperto risponde” e un momento di confronto tra esperti e pubblico.
Acto Lombardia: ritorna l’8 Maggio la Giornata di Prevenzione al San Gerardo di Monza assieme a “MercActo”, mercatino benefico a sostegno delle iniziative dell’Associazione
Con il patrocinio di Acto Lombardia, martedì 8 maggio l’Ambulatorio di Ginecologia del San Gerardo di Monza offre, per il terzo anno consecutivo, visita ginecologica ed ecografia transvaginale gratuite (previa prenotazione e fino ad esaurimento posti) a tutte le donne lombarde che vogliano avvicinarsi a questo centro di eccellenza per il trattamento del tumore ovarico e per la gestione dei percorsi di sorveglianza per le donne ad alto rischio ereditario. Inoltre, al desk Acto Lombardia, allestito presso l’Ospedale, verrà allestito “MercActo”, il mercatino benefico che l’Associazione organizza per raccogliere fondi da destinare alle attività a sostegno delle pazienti. Verrà distribuito gratuitamente materiale informativo sulla malattia dalle volontarie Acto che saranno a disposizione per raccontare obiettivi e iniziative dell’associazione. Inoltre, per il 29 maggio, è in fase di organizzazione un incontro presso l'ospedale San Gerardo dedicato alle pazienti e ai loro familiari, organizzato in partnership con Salute Donna e Cascina Rosa, su temi rilevanti quali l'alimentazione, la genetica e la psico-oncologia.
Acto Campania: una Giornata Mondiale tra medicina, arte e natura e benessere
Per tutto il mese di maggio, esattamente il 6, 15, 20 e 27, all’ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino si snoderà tra arte, cinema e cure di bellezza, il percorso “Benessere in corsia” che Acto Campania ha ideato per regalare momenti di leggerezza alle pazienti nel corso di percorsi terapeutici difficili.
Il 17 maggio l’Associazione incontra poi medici e pazienti nell’Aula Magna dell’Ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta. Al centro dell’incontro le problematiche dei percorsi diagnostico terapeutici per i tumori ereditari che sono stati approvati dalla Regione Campania e che devono trovare concreta applicazione negli ospedali della Regione. Tra gli argomenti anche i trattamenti chirurgici e medici di ultimissima generazione. L’incontro si rivolge a medici di famiglia, ginecologi, oncologi, genetisti, pazienti e caregivers con l’obiettivo di aumentare la conoscenza della malattia ed evidenziare gli aspetti critici del percorso di cura alfine di migliorarlo.
A seguire il 18 maggio Acto Campania propone “Il coraggio delle donne: tra i capolavori di Capodimonte e la passeggiata nel Bosco”, un percorso di benessere psicofisico che unisce la camminata nell’incontaminata area verde del Real Bosco di Capodimonte alla visita delle splendide opere d’arte ospitate dal Museo.
Acto Bari: maggio si chiude in bellezza alla Casa delle Donne
Per la 7ma edizione della Giornata Mondiale sul Tumore Ovarico Acto Bari si prenderà cura delle pazienti con due iniziative che si terranno alla Casa delle Donne di Bari, voluta da Adele Leone, presidente di Acto Bari, per offrire a tutte le donne con neoplasia le terapie complementari utili per migliorare in modo significativo la loro qualità di vita.
Il 14 maggio si terrà un incontro con la nutrizionista sulla alimentazione corretta, con una sessione riservata alle domande delle pazienti.
A fine mese, dal 27 al 31 maggio, avrà luogo “Dedicati”, un’intera settimana di trattamenti estetici e lezioni di stile riservate alle pazienti di ginecologia oncologica. Con “Dedicati”, Acto vuole invitare le donne colpite da tumore ovarico a prendersi cura di sé, del proprio corpo e della propria bellezza per affrontare al meglio le terapie: perché recuperare un rapporto positivo con l’immagine di sé rende più forti.
Promossa con il supporto di Tesaro e con la collaborazione di APEO (Associazione dei professionisti di estetica oncologica), della Casa della Parrucca di Bari e di Beyouty Lookmaker by Isabella Ragone, la settimana prevede sedute individuali di trattamenti viso, massaggi cervicali, manicure, pedicure, insieme a lezioni di stile e abbigliamento.
Conoscere il tumore ovarico
- Tutte le donne sono a rischio di tumore ovarico. Ogni anno 230mila donne nel mondo ricevono una diagnosi di tumore ovarico. In Italia le nuove diagnosi sono 5.200 all’anno. Di queste solo il 10% sono di origine genetico-ereditaria. Nella popolazione generale Il rischio di sviluppare un tumore dell’ovaio è dell’1,8%.
Il tumore ovarico non si può prevenire. Per il tumore ovarico non esistono ancora strumenti efficaci di screening o di diagnosi precoce come esistono per il tumore dell’utero e del seno. Oggi il tumore ovarico si può prevenire solo conoscendo meglio la malattia e sottoponendosi periodicamente a visita ginecologica ed ecografia transvaginale.
Il Pap test non rileva il tumore ovarico. Il pap test individua precocemente solo i tumori del collo dell'utero o le alterazioni che col passare degli anni potrebbero diventare tali. Per il tumore ovarico sono raccomandati controlli ginecologici periodici ed ecografia transvaginale.
Conoscere e riconoscere i sintomi della malattia può salvare la vita. Il tumore ovarico si accompagna a sintomi non specifici che rendono difficile la diagnosi tempestiva. E’ quindi molto importante che ogni donna impari a riconoscere per tempo i segnali della malattia che sono:
- sensazione di sazietà anche a stomaco vuoto,
- gonfiore persistente all’addome,
- fitte addominali,
- bisogno frequente di urinare,
- perdite ematiche vaginali,
- stitichezza o diarrea.
Prima si scopre meglio è. Se i sintomi della malattia sono frequenti e persistenti bisogna rivolgersi al medico. Quando il carcinoma ovarico viene rilevato in fase iniziale (quando cioè il tumore è limitato alle ovaie) la possibilità di sopravvivenza a 5 anni è del 75-90 per cento. Se il tumore viene rilevato quando è già esteso ad altri organi e con presenza di metastasi la possibilità di sopravvivenza a 5 anni è del 25/45 per cento. Per la diagnosi è importante rivolgersi a un centro specializzato nella cura del tumore ovarico.
Una storia familiare di malattia aumenta la probabilità di sviluppare un tumore ovarico. Tutte le donne sono a rischio di tumore ovarico, ma lo sono maggiormente le donne nelle cui famiglie si sono verificati più casi di tumore dell’ovaio, o della mammella o dell’utero.
Avere ereditato una mutazione dei geni BRCA1 e BRCA2 aumenta fino a 50 volte il rischio di sviluppare un tumore ovarico anche in età relativamente precoce. Il 10% di tutti i tumori ovarici è di origine genetico ereditaria.
Rilevare la presenza di una mutazione ereditaria dei geni BRCA1 e BRCA2, è importante per la donna cui sia stato diagnosticato un tumore ovarico. Sapere di avere una mutazione BRCA permette infatti alla paziente di accedere a cure più mirate sia di tipo chirurgico che farmacologico grazie alle nuove classi di farmaci parp inibitori.
Rilevare la presenza della mutazione ereditaria BRCA inuna donna o in un uomo sano è importante perché permette loro di intraprendere percorsi di prevenzione e riduzione del rischio.
Ereditare dal padre o dalla madre una mutazione dei geni BRCA 1 e BRCA 2 non significa certezza di malattia ma solo una maggiore probabilità di ammalarsi. I portatori sani di tali mutazioni hanno infatti una probabilità da 30 a 50 volte più alta di sviluppare un tumore dell’ovaio o del seno. Rilevare tale mutazione con un semplice esame del sangue (test BRCA) permette di gestire questo rischio con percorsi di prevenzione personalizzati.
La pillola anticoncezionale riduce il rischio di tumore ovarico. I contraccettivi orali, se assunti per lunghi periodi (almeno 4 anni) abbattono il rischio di tumore all’ovaio fino al 50%.
Gravidanza e pluriparità sono altri due importanti fattori di protezione che riducono il rischio di tumore ovarico
L’asportazione delle ovaie e delle tube riduce del 96% il rischio di tumore dell’ovaio e del 56% il rischio di tumore al seno. L’intervento chirurgico di rischio riduzione è consigliato alle donne sane che abbiano ereditato una mutazione BRCA e che siano al termine della vita riproduttiva, in genere intorno ai 40 anni, quando il rischio di tumore ovarico aumenta in modo considerevole.
Il tumore ovarico deve essere curato solo nei centri specializzati, cioè negli ospedali dotati delle competenze professionali, tecnologiche ed organizzative necessarie per affrontare un tumore così complesso.
Il sito www.acto-italia.org è il miglior vademecum per conoscere il tumore ovarico. Offre tutte le informazioni più aggiornate sulla malattia, la Guida per le pazienti, la consulenza gratuita di un gruppo di esperti, l’elenco dei centri specializzati cui rivolgersi per diagnosi, cura e percorsi di prevenzione nel caso di alto rischio.
Fonte: Ufficio Stampa ACTO