Organizzato da AIL – Associazione Italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma, in occasione del suo 50° anniversario, in collaborazione con AISM, ANTEA, FIAGOP, FNOPI, UNIAMO e HUMAN FOUNDATION

Proprio a questi due argomenti l’AIL, nel cinquantesimo anniversario della sua fondazione, ha voluto dedicare il convegno “Curare è prendersi cura. La salute al centro” che si è tenuto oggi, a Roma presso lo Spazio WEGIL di Largo Ascianghi.
La manifestazione, con il patrocinio di Camera dei Deputati, Ministero della Salute e Regione Lazio, e svolta in collaborazione con AISM, ANTEA, FIAGOP, FNOPI, UNIAMO e HUMAN FOUNDATION, ha posto l’accento sui servizi offerti ai malati e ai caregiver, e sulle difficoltà incontrate quotidianamente dai molti volontari che operano sul territorio nazionale. Un momento di confronto per ragionare su come le organizzazioni non profit possano offrire un valore aggiunto per garantire accessibilità alle cure, nello stesso tempo riducendo i disagi per chi è malato e sostenendo le Istituzioni.
Al convegno, introdotto dal professor Sergio Amadori - Presidente Nazionale AIL, hanno partecipato il Viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri; il Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con delega al Terzo Settore, Stanislao Di Piazza; la Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera, Marialucia Lorefice; e l’ex Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con delega al Terzo Settore, Claudio Durigon.
Il convegno è stata anche l’occasione per presentare alle Istituzioni, in maniera unitaria, alcune proposte per agevolare il lavoro quotidiano che svolgono al fianco dei malati le associazioni del Terzo Settore.
IL PROBLEMA DELLA MOBILITA’ SANITARIA IN CIFRE
Secondo il Rapporto sui ricoveri ospedalieri 2017 (SDO) in Italia, nel corso del 2016, sono stati circa 800mila i ricoveri fuori regione dovuti, nella maggior parte dei casi, all'impossibilità di fruire delle prestazioni in quella di residenza oppure a uno stato di necessità. Ampio il divario tra Nord e Sud da cui ogni anno parte una popolazione di circa 218mila persone, pari agli abitanti di una città come Padova, diretta al Nord Italia. Si tratta peraltro di un fenomeno che ha pesanti ricadute non solo sulle persone ma anche sulla spesa pubblica. Raggiungere il centro di cura può risultare difficile sia per chi vive nelle grandi città sia per chi vive nei piccoli centri: l'Istat ha rilevato che circa un over 65 su 10 fa fatica o rinuncia a curarsi per le distanze da percorrere in particolare nei grandi centri urbani, percentuale che scende a 1 su 8 nelle aree scarsamente popolate. Le difficoltà si concentrano in un caso su tre nel Centro-Sud e nelle isole.
IL RUOLO DELLE ORGANIZZAZIONI NON PROFIT NEI SERVIZI ALLA PERSONA
Nella mobilità sanitaria e nei servizi alla persona sono molte e diverse le attività che svolgono le associazioni su tutto il territorio nazionale per rispondere ai bisogni e alle difficoltà che malati e caregiver incontrano durante il percorso di cura. Nel 2015 erano più di 11.000 le organizzazioni non profit attive in Italia censite dall'Istat e radicate più al Centro-Nord rispetto a Sud. Circa la metà di quelle impegnate in ambito sanitario svolge attività di supporto alle persone in condizione di debolezza o difficoltà (48,2%), fornendo peraltro anche un sostegno a Stato, Regioni, Comuni e Sistema Sanitario.
COSA FA L’AIL
Nella mobilità sanitaria e nei servizi alla persona AIL, fondata nel 1969 e organizzata in 81 sezioni provinciali, vanta una lunghissima esperienza. I pazienti e i caregiver possono contare sull'accoglienza dell’Associazione che sostiene coloro i quali sono affetti da un tumore del sangue migliorando la loro qualità di vita, e attenuando così anche l'impatto sociale della malattia. Occorre sottolineare infatti che i malati ematologici hanno bisogno di lunghe cure: al ricovero seguono mesi di terapie che si svolgono negli ambulatori. Tra le attività di AIL legate ai temi del convegno si evidenziano l’ospitalità nelle Case Alloggio, il pagamento dei costi di trasferimento tra casa e ospedale e l’organizzazione del servizio, l’assistenza domiciliare, e i viaggi solidali per raggiungere i luoghi di cura.
Fonte: Ufficio Stampa AIL