- PROSPER è uno studio osservazionale internazionale condotto in sei paesi tra Europa, Nord America e Medio Oriente e mira ad analizzare l'impatto del trattamento con mogamulizumab nelle persone con micosi fungoide (MF) e sindrome di Sézary (SS), due dei sottotipi più conosciuti di linfomi cutanei a cellule T (CTCL).
- IL CTCL rappresenta circa il 4% di tutti i casi di linfomi non-Hodgkin e fino all'80% di tutti i linfomi cutanei primari2.
- Il carico di sintomi nei pazienti con MF o SS può essere esteso con prurito, dolore, lesioni deturpanti e disturbi del sonno che vengono frequentemente segnalati e hanno dimostrato di avere un notevole impatto sulla qualità della vita correlata alla salute (HRQoL) del paziente.
- Tra i principali risultati, si evidenzia che durante le prime 16 settimane di trattamento la gravità sintomatica dei pazienti è diminuita notevolmente, con un netto miglioramento dell’arrossamento cutaneo, prurito cutaneo, desquamazione cutanea e dolore cutaneo.
Il CTCL rappresenta circa il 4% di tutti i casi di linfomi non-Hodgkin1 e fino all'80% di tutti i linfomi cutanei primari2. Nella malattia avanzata, le cellule T maligne possono diffondersi al sistema linfatico, al sangue, al midollo osseo e agli organi interni. Pertanto, può avere un profondo impatto sulla qualità della vita legata alla salute e al benessere psicologico dei pazienti.
Lo studio PROSPER è un'indagine osservazionale prospettica condotta in sei paesi tra Europa, Nord America e Medio Oriente. Di questi, l’Italia è il Paese con più centri coinvolti nello studio, ben sei, in città quali Ancona, Bologna, Firenze, Milano e Roma (con 2 centri).
Con un follow-up fino a 50 settimane dall’inserimento dei pazienti nello studio, l’obiettivo dello studio è quello di analizzare l'impatto del farmaco nei pazienti con micosi fungoide (FM) e sindrome di Sézary (SS), i due sottotipi più noti di CTCL. Per analizzare i loro sintomi e la qualità della vita correlata alla salute (HRQoL), i ricercatori hanno raccolto informazioni da pazienti e caregiver sulla loro esperienza di trattamento.
In particolare, i ricercatori hanno analizzato i dati dei sintomi raccolti dai primi 20 pazienti coinvolti nello studio, otto con micosi fungoide e dodici con sindrome di Sézary durante le prime 16 settimane di terapia. Prima dell'inizio del trattamento, i pazienti hanno riportato un elevato carico di sintomi su una scala numerica da 1 a 10, tra cui prurito cutaneo (6,6), arrossamento cutaneo (6,2), desquamazione cutanea (5,9) e dolore cutaneo (4,0). Inoltre, più della metà dei pazienti ha riferito di avere problemi di sonno "frequentemente" o "ogni notte", mentre il 47% ha riferito difficoltà a regolare la temperatura corporea "frequentemente" o "sempre".
A quattro settimane dall'inizio del trattamento, è stato riportato un miglioramento di tutti i sintomi. Alla sedicesima settimana, la gravità dei sintomi è diminuita considerevolmente, con un netto miglioramento osservato nell'arrossamento della pelle (-2,9) seguito da prurito cutaneo (-2,7), desquamazione cutanea (-2,5) e dolore cutaneo (-2,2). In particolare, la percentuale di pazienti che hanno riferito problemi di sonno o difficoltà a regolare la temperatura corporea, "frequentemente" o "sempre", è diminuita a meno del 20%.
"Sappiamo che non solo i pazienti affetti da CTCL soffrono dello stress di una diagnosi di cancro, ma che questo stress è aggravato da lesioni visive e da vari livelli di disagio e affaticamento", afferma uno dei Principal Investigator dello studio, la Professoressa Julia Scarisbrick dell'Università di Birmingham. “Lo studio PROSPER ci sta aiutando a comprendere meglio queste criticità e l'impatto che mogamulizumab può avere sui sintomi e sulla qualità della vita dei pazienti".
Informazioni su mogamulizumab
Mogamulizumab è il primo anticorpo monoclonale umanizzato (mAb) diretto contro il recettore delle chemochine CC tipo 4 (CCR4), una proteina espressa sulle cellule tumorali osservata sia nella MF che nella SS. Una volta legato a CCR4, aumenta l'attività delle cellule citotossiche nel sistema immunitario per distruggere le cellule tumorali