
Lo studio ASCEND ha confrontato il trattamento con acalabrutinib con l’utilizzo di rituximab combinato, a discrezione del clinico, con idelalisib (IdR) o bendamustina (BR) per i pazienti in questo setting.
Ad un follow-up mediano di 16,1 mesi, i risultati dello studio hanno mostrato un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo della sopravvivenza libera da progressione (PFS) nei pazienti trattati con acalabrutinib vs IdR o BR e una riduzione del rischio di progressione della malattia o morte del 69% (HR, 0,31, IC 95%, 0,20-0,49, p <0,0001). Il tempo mediano senza progressione della malattia per i pazienti trattati con acalabrutinib non è stato ancora raggiunto, mentre risulta di 16,5 mesi nel braccio di controllo. A 12 mesi, l'88% dei pazienti in trattamento con acalabrutinib non manifestava progressione di malattia rispetto al 68% per il braccio di controllo. La sicurezza e la tollerabilità di acalabrutinib si sono confermate coerenti con i precedenti studi.
Paolo Ghia, Professore Ordinario di Oncologia Medica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele, Coordinatore del Programma Strategico per lo Studio della CLL dell’Ospedale San Raffaele e Principal Investigator dello studio, ha dichiarato: "Questo è il primo trial randomizzato a confrontare direttamente un inibitore della tirosin-chinasi di Bruton (BTK) come monoterapia con la chemio-immunoterapia standard e con una terapia chemo-free come la combinazione di idelalisib e rituximab. Con un significativo miglioramento della sopravvivenza libera da progressione e un profilo di sicurezza favorevole, acalabrutinib si conferma una potenziale nuova opzione per il trattamento di pazienti con leucemia linfatica cronica recidivante o refrattaria".
Scott Pescatore, Vice President della Business Unit Oncology di AstraZeneca Italia, ha commentato: “Si tratta di un traguardo importante nell’ambito dell’impegno di AstraZeneca di offrire nuove armi terapeutiche ai pazienti affetti da leucemia linfatica cronica per i quali oggi si profila un'opzione di trattamento con un inibitore della BTK che non prevede l’uso della chemioterapia e presenta un profilo di sicurezza favorevole in una patologia tanto pericolosa per la vita".
AstraZeneca ha recentemente annunciato che lo studio di fase III ELEVATE-TN ha raggiunto il suo endpoint primario durante l'analisi ad interim in pazienti con LLC non trattata in precedenza e che i risultati completi saranno riportati in un prossimo congresso scientifico. Acalabrutinib è attualmente approvato per il trattamento di adulti con linfoma mantellare (MCL) recidivato o refrattario negli Stati Uniti, in Brasile, negli Emirati Arabi Uniti e in Qatar ed è in fase di sviluppo per il trattamento della LLC e di altri tumori del sangue.
Acalabrutinib
Acalabrutinib ha ottenuto l'approvazione accelerata da parte della Food and Drug Administration (FDA) negli Stati Uniti nell'ottobre 2017 per il trattamento di pazienti adulti con MCL che hanno ricevuto almeno una precedente terapia. La conferma dell’approvazione di questa indicazione può essere condizionata alla verifica e alla descrizione dei benefici clinici negli studi di conferma.
Acalabrutinib è un inibitore della tirosin-chinasi di Bruton (BTK). Acalabrutinib si lega covalentemente alla BTK, inibendo in tal modo la sua attività.3 Nelle cellule B, il segnale promosso da BTK determina l'attivazione di percorsi che innescano la proliferazione, migrazione, chemiotassi ed adesione delle cellule B.
Nell'ambito di un vasto programma di sviluppo clinico, AstraZeneca e Acerta Pharma stanno attualmente valutando acalabrutinib in 26 studi clinici sponsorizzati dall'azienda. Acalabrutinib è in fase di sviluppo per il trattamento di tumori multipli del sangue legati alle cellule B tra cui LLC, MCL, linfoma diffuso a grandi cellule B, macroglobulinemia di Waldenstrom, linfoma follicolare e mieloma multiplo e altre neoplasie ematologiche. Oltre agli studi positivi di Fase III ASCEND e ELEVATE-TN, sono in corso altri studi di Fase III nella LLC, incluso ELEVATE-RR (ACE-CL-006) - che valuta acalabrutinib vs ibrutinib in pazienti con LLC ad alto rischio precedentemente trattati - e ACE -CL-311 – che valuta acalabrutinib in associazione con venetoclax e con/senza obinutuzumab in pazienti con LLC precedentemente non trattata senza delezione 17p o mutazione TP53).
Leucemia linfatica cronica
La leucemia linfatica cronica (LLC) è il tipo più comune di leucemia negli adulti, con una stima di 191.000 nuovi casi a livello globale – di cui 20.720 nuovi casi negli Stati Uniti - ogni anno, e una prevalenza in aumento con il miglioramento dei trattamenti. Nella LLC molte cellule staminali emopoietiche nel midollo osseo diventano linfociti anormali e queste cellule anomale non sono efficaci nel contrastare le infezioni. La crescita numerica di queste cellule anormali riduce lo spazio per la proliferazione di globuli bianchi, globuli rossi e piastrine sani. Ciò potrebbe causare anemia, infezione e sanguinamento.
Fonte: Ufficio Stampa Intermedia