Sono molte le iniziative ideate e avviate per prevenire e ridurre il dolore, sia fisico che emozionale, per contenere situazioni di paura o ansia nei bambini e nei genitori. L’Ospedale ha attivato un ambulatorio dedicato alla terapia del dolore. Ha aperto le sale operatorie alla presenza dei genitori, consentendogli di accompagnare i loro bambini prima dell’intervento. La stessa cosa è stata fatta con le terapie intensive. Sono state sviluppate ed estese le tecniche di chirurgia mini-invasiva che consentono di ridurre il dolore post-operatorio e la durata del ricovero. E’ stata promossa in ambito ambulatoriale l’informazione per il “prelievo con un sorriso” (l’insieme delle modalità per ridurre la paura di affrontare nei piccoli il prelievo di sangue) e la tecnica della “sedazione cosciente” (tramite protossido d’azoto) come alternativa all’anestesia generale.
Circa 800 famiglie sono state coinvolte in un percorso di monitoraggio e valutazione del dolore di figli a distanza, dopo la dimissione dei bambini dall’Ospedale in seguito ad intervento chirurgico. Unico di questo tipo in Italia, il progetto si avvale in via sperimentale di una APP per smartphone e tablet che consente ai genitori e agli stessi bambini di interagire in tempo reale con l’Ospedale. Le informazioni vengono visualizzate su una piattaforma web monitorata dal personale sanitario del Bambino Gesù che può intervenire in caso di necessità. Si tratta del progetto che ha ricevuto la menzione speciale per l’Innovazione al Premio Gerbera D’oro 2015, rivolto alle aziende sanitarie che si sono distinte nel servizio alla persona e nell’ambito della terapia del dolore.
Infine, proprio in occasione del convegno sarà presentata la nuova tecnica per controllare il dolore neuropatico periferico indotto dalla chemioterapia. Si chiama Scrambler Therapy ed è un metodo di elettroanalgesia non invasiva, utilizzato per la prima volta in ambito pediatrico al Bambino Gesù, basato su stimolazioni a bassissima intensità attraverso elettrodi posti sulla cute del piccolo paziente.
Fonte: Ufficio Stampa Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Roma